Guten Morgen! Fresca fresca dal viaggio per il mio compleanno a Vienna, eccomi qua a raccontarvi cosa non dovete assolutamente perdere se siete appassionati delle opere di architettura di Adolf Loos. Incomincio la serie delle opere di architettura, proprio da colui che ha rivoluzionato lo stile architettonico negli ultimissimi anni del 1800 e i primissimi anni del 1900. Avendo a disposizione solo 3 giorni, questo è quello che sono riuscita a vedere rimanendo in centro. Inoltre due delle opere che elencherò per mancanza di tempo non le ho potute visitare. Ad ogni modo dovevo assolutamente includerle perché sono immancabili. Ovviamente non ho solo fatto il tour delle opere dal ‘900 in poi, ma di quelle magari ve ne parlerò la prossima volta.
I collegamenti per Vienna dal Veneto e dal Friuli sono assolutamente comodi ed economici con il treno, cosa che mi ha spinto a visitare per la terza volta questa bellissima capitale europea. Fino ad allora sono sempre stata da piccolina e non ho mai visto la città con gli occhi da architetto. Quindi per me vedere finalmente in persona le architetture che hanno fatto la storia e che ho studiato all’università è stato davvero emozionante.
Cafè Museum
Ribattezzato anche “Cafè Nichilismo” questo café/ristorante/ pasticceria si trova tra l’angolo della Operngasse e la Friedrichstrasse. Con mia grande amarezza, purtroppo questa opera l’ho mancata in pieno. Un po’ per mancanza di tempo e un po’ perché era abbastanza distante dai nostri giri al gelo, non ho potuto assaporare una delle buonissime torte, sentendomi un poco artista pure io. Ad ogni modo, non fate come me, andate ad ammirare una delle prime opere di Loos, che ancora conserva lo stile e l’atmosfera del fine ‘800.
All’epoca fece grandissimo scalpore per la semplicità e l’arredo essenziale. Le sedie erano una rielaborazione di quelle in legno della Thonet, tutt’ora un pezzo di design attualissimo, e le lampade erano dei fili elettrici in ottone che terminavano con delle lampadine. L’ambiente si presentava come un unico spazio aperto e luminoso che formava una L. Da questo momento in poi inaugura un nuovo stile, senza orpelli e ornamenti, dando massimo rilievo agli elementi naturali quali ricercate essenze e preziosi marmi.
Appartamento Adolf Loos
Adolf Loos si stabilisce nella città nel dicembre 1902 e poco dopo acquista questo appartamento nel quartiere del Karntnerring. Lo conservò finché visse, pur vivendo anche in Francia. L’appartamento non esiste ormai più, però gli arredi e l’intero allestimento è stato comprato nel 1958 dal Museo di Storia di Vienna, dove hanno riprodotto il salotto e l’inglenook. Quest’ultimo era un elemento irrinunciabile per Loos nelle case che ha progettato, e non era altro che l’angolo caminetto. Infatti questo spazio viene in parte separato dal salotto, rendendolo più intimo e racchiuso. Per le abitazioni viennesi è stata una novità assoluta per quei tempi, perché derivava più da una tradizione inglese/americana. Infatti anche Frank Lloyd Wright in ogni suo progetto di abitazione, rendeva centrale il camino.
Anche questo lascito me lo sono persa, però se siete interessati a saperne di più della storia di Vienna, vi consiglio la visita di questo museo, dove troverete reperti archeologici e arte.
American Bar
Durante la prima sera di esplorazione della città, dopo esserci rifocillate di wiener schnitzel e cercando di digerirla, abbiamo deciso di percorrere un pezzo a piedi per il centro. Così, finalmente, ho trovato LUI. Il famosissimo e studiatissimo Karntner Bar, l’American Bar più famoso di tutti. Non è solo un bar, per quanto mi riguarda è un vero gioiello di architettura contemporanea, datato 1908. Non immaginavo fosse così piccolo, infatti non mi sono nemmeno azzardata ad entrare perché affollatissimo. Giuro che prossima volta almeno un drink me lo bevo!
La facciata viene impreziosita da queste splende lastre in marmo rossiccio di Sciro e da un elemento in vetro prismatico che funge da insegna luminosa. Le porte sono tutte uguali in ottone, cosa che rende ancora più lussuoso tutto l’insieme. Sono riuscita solo a sbirciare da fuori, però è proprio vero. Il gioco di specchi che Loos ha progettato rende ancora più grande e arioso questo piccolo bar. Inoltre moltiplica il soffitto cassettonato, anch’esso realizzato con materiali lapidei.
Casa in Michaelerplatz o Loos House
Altro edificio iconico, progettato in origine per la sartoria Goldman and Salatsch, è l’attuale sede della Raiffeisenbank davanti all’Hofburg. Questa casa in Michaelerplatz è composto dai primi due piani destinati alla zona commerciale per la sartoria e da i quattro piani a destinazione residenziale. Questo edificio è apparentemente simmetrico, ma basta spostarsi un po’ più a sinistra lungo la Herrengasse si nota che è più esteso. Fin dall’inizio la sua realizzazione è stata difficoltosa a partire dalla forma del lotto irregolare. Qui riesce finalmente ad attuare in pieno il suo concetto di “Raumplan“, ossia modellare lo spazio non solo in pianta ma anche in sezione con altezze diverse per ciascuna stanza. Quindi non si ha tutto su un unico livello, ma si hanno delle minime differenze di quota introducendo anche solo due o tre gradini. Lo spazio interno della hall di ingresso in effetti è molto tridimensionale e riccamente arredata.
Qua vi si può accedere gratuitamente negli orari di apertura al pubblico, non sono permesse le foto e non si può salire, purtroppo, ai piani superiori. Terminato nel 1911, è stato fortemente criticato per la sua semplicità e la sua mancanza di ornamento. In realtà presenta una pregiatissima facciata di marmo cipollino verde di Eubea nella parte commerciale, ci sono dettagli in ottone per le porte e gli infissi dei bowindows oltre che usare legni pregiati per gli interni. Tutto questo non è bastato, infatti nella parte privata degli appartamenti, l’ufficio urbanistico obbligò l’applicazione di fioriere per “abbellire” la facciata liscia intonacata di bianco.
Sartoria per uomo Knize
Altra opera che si trova proprio nelle vicinanze della Loos House è la Sartoria per uomo Knize. Anche qua si ritrova uno stile inglese, con la facciata ricoperta da lastre di granito nero, le porte e gli infissi della vetrina in legno di ciliegio. Questa vetrina l’ho potuta scorgere solo di passaggio e non ho potuto ammirare gli interni. Benché la facciata occupi solo 3 metri e mezzo, l’estensione dei locali interni è parecchio ampia soprattutto al primo piano dove vi è la vera e propria sartoria. Studiando le immagini sui libri di storia, gli interni sono in legno scuro, è presente il caminetto in mattoni e il soffitto è anche qui cassettonato come l’American Bar.
Bene, anche per oggi vi ho intrattenuto con una piccola monografia sulle opere che si possono trovare nel centro di Vienna di Loos. Oltre a queste ovviamente, ce ne sono molte altre, per lo più case singole fuori città. Magari un giorno avrò l’opportunità di vederle finalmente dal vivo. Devo dire che è tutt’altra cosa studiarle e poi vederle in persona, perché per esempio alcuni edifici credevo fossero più piccoli. Inoltre ci si rende conto dell’intero contensto nel quale queste opere sono inserite. Vienna è una capitale europea elegantissima e molto vivace, dove, per fortuna, tantissime di queste opere sono tutt’ora visitabili e ben conservate. Insomma una vera rivelazione! Adesso che ho scoperto che è così rapida da raggiungere, magari vi farò ritorno!
Voi siete mai andati alla ricerca di queste chicche per intenditori? In ogni caso, noi ci risentiremo presto con la seconda parte dove parlerò esclusivamente di architettura contemporanea a Vienna.
bis bald tschüss!
Libri che raccomando:
Parole nel vuoto. Ediz. illustrata – Adolf Loos
Adolf Loos. Opere e progetti – Maggioli Editore
Grazie mille per i consigli Giulia!!! Andrò a Vienna dopo Natale e mi sono stampato l’articolo!
Ps aspetto la seconda parte…
Giovanni
Di nulla! Dai magari prima che tu parta butto fuori anche la seconda parte! 😊 Mi impegnerò tantissimo, tra un bicchiere di vino e l’altro! 😂